Cascata delle Marmore

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Scenario d’incomparabile fascino e bellezza la cascata delle Marmore è una caduta artificiale di acqua, formata dal fiume Velino, emissario del lago di Piediluco, che si getta nella gola del fiume Nera con tre salti d’acqua raggiungendo un totale di 165 metri di altezza.

Inserita nell’area protetta del Parco Fluviale del Nera, la sua storia inizia nel 271 a.C. con il primo intervento di regolazione delle acque della Valle del Velino ad opera del console romano Manlio Curio Dentato che bonificò i terreni circostanti il fiume, scavando un canale che partiva dal punto più profondo della palude e portava le acque fino allo strapiombo di Marmore, da dove ancora oggi precipitano.

Numerosi gli interventi successivi per iniziativa del Comune di Rieti nel 1422 e dei Pontefici Paolo III Farnese e Clemente VIII, rispettivamente nel 1547 e nel 1601, non del tutto risolutivi dei problemi dell’impaludamento o dello straripamento del fiume Velino.

Occorreranno molteplici studi e interventi prima che l’architetto ternano Andrea Vici nel 1787-1788 trovasse la soluzione: un taglio diagonale sul secondo balzo che deviava parte dell’acqua in caduta, consentendo un migliore deflusso del Nera. Questo intervento diede alla Cascata il suo aspetto definitivo, quello che ancora oggi si ammira.

Il Parco delle Marmore accoglie il visitatore conducendolo, attraverso vari sentieri escursionistici, alla scoperta di rocce e grotte che ne caratterizzano la geologia.

L’area della Cascata è formata da depositi di travertino, roccia per natura friabile e non compatta che, con l’intensa circolazione delle acque, ha permesso il formarsi di cavità, grotte e forme carsiche.

La vegetazione lungo tutto il corso delle acque è lussureggiante e rigogliosa. Il territorio della Cascata presenta grandi esemplari di Salici, Ontani e Lecci. Il Pino d’Aleppo è spesso abbarbicato alle emergenze calcaree dei versanti, mentre le colline sono coperte da lecci, querce, aceri e faggi.

Si registra la presenza di una ricca fauna acquatica. I boschi sono popolati da molte specie di uccelli tra cui si annovera la rondine montana e il codirosso. Tra i rapaci hanno un posto di primo piano il biancone e il gheppio.

Ricordata nei versi di Virgilio e di Dante ed immortalata dai vedutisti del XVII secolo, la Cascata delle Marmore divenne nel XVIII e XIX meta privilegiata dei viaggiatori del Grand Tour, che completavano in Italia il loro percorso di formazione ed educazione all’arte, e fu definitivamente consacrata da Lord Byron nel IV canto de “Il pellegrinaggio del giovane Aroldo”.

Nell’ultimo ventennio del XIX sec. divenne strumento di regolamentazione del sistema idrico, utilizzata a scopi energetici per la nascente industria al punto che lo sfruttamento delle acque a fini industriali prevalse sulle connotazioni naturalistiche, intellettuali e turistiche. Da allora le acque della cascata sono utilizzate per alimentare la centrale idroelettrica di Galleto. Di conseguenza la cascata si può ammirare solo negli orari di rilascio delle acque.

La Cascata delle Marmore si raggiunge facilmente dall’Autostrada del Sole uscendo al casello di Orte e inserendosi sul raccordo autostradale Orte-Terni. Arrivati a Terni si prosegue sulla S.S. 209 Valnerina in direzione di Visso e si raggiunge dopo soli 7 km. Per chi arriva in treno alla stazione di Terni, la zona del Parco Fluviale del Nera è interamente servita dai mezzi pubblici di trasporto della rete cittadina, con l’autostazione adiacente allo scalo ferroviario.

INFORMAZIONI UTILI

Sede:

S.S. 209 Valnerina P.le Vasi, 1 05100 Collestatte Piano (TR) Tel: +39 0744 62982 Fax: +39 0744 362231

Regioni:

Umbria

Province:

Terni

Coordinate Geografiche:

+42° 33′ 23.73″, +12° 43′ 9.26″

Orario:

si pregadi verificare gli orari di apertura dell’area turistico-escursionistica della Cascata e gli orari relativi al rilascio delle acqueal Sito: www.cascatadellemarmore.info.

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